Settimana molto molto lavorativa, con le scadenze di fine anno che si avvicinano inesorabilmente.

  • ☔️ piove, tutti i giorni, non tutto il giorno ma spesso. In tutto il mese di novembre credo ci sia stato un giorno solo senza pioggia. Comincia a diventare sfibrante.
  • 🎬 The Killer di David Fincher è il film migliore visto questa settimana, ma è stato molto poco soddisfacente. Che sia ben girato è indubbio, ma non sono riuscito a tirare le somme del suo senso, fra tanti spunti a mio avviso non particolarmente coesi: un sicario che pontifica ma fallisce a mettere in pratica, che sbaglia e non accetta le conseguenze; una sorta di John Wick con un flusso di coscienza, alias da sit-com ed una personal soundtrack costituita solo ed esclusivamente da brani degli Smiths; il sistema delle corporation che con la sua infrastruttura maschera e protegge quest’altro mondo, altrettanto elitario e spietato.
  • 🎬 Il resto delle visioni constano di qualche horror di scarso rendimento: i folk horror Apostle di Gareth Evans (sgradevole), Nobody Sleeps in the Woods Tonight di Bartosz M. Kowalski (Hellhole aveva il suo fascino, questo proprio no), The Conference di Patrick Eklund (che almeno si impegna per essere buffo) e il found footage Hell House LLC di Steven Cognetti, che ha un’idea creepy e la ripropone per un’ora e mezza.
  • 📺 Ho un debole per Brit Marling e Zal Batmanglij, perciò ho guardato con curiosità i primi due episodi di A Murder at the End of the World: con un personaggio principale proveniente dal mondo del True Crime e una preoccupazione per l’AI, per il momento mi ricorda Ex Machina di Alex Garland. Non sembra al livello di originalità di The OA o di Sound of My Voice, ma c’è tempo per prendere quota.
  • 🎵 Curiosamente, sia The Killer che A Murder at the End of the World includono nella colonna sonora il brano Glory Box external link dei Portishead.
  • 🎮 Dopo essermi scoraggiato la settimana scorsa al pensiero dell’affrontare l’ultimo livello di Super Mario Bros U Deluxe, ho deciso di provarci comunque e mi è riuscito nel giro di due-tre ‘vite’… con il traguardo di aver completato il mio primo Mario 2D, ritornare e migliorare sui livelli già passati diventa un’attività molto più godibile.